Come combattere la carie in 10 mosse

La carie rimane una delle patologie croniche più diffuse a livello mondiale.

In Italia a livello giovanile dati rilevati nel indicano una prevalenza del 22%(più di 1 su 5) a 4 anni e del 44%(quasi 1 su 2) a 12 anni.

Il nostro obiettivo è abbassare queste percentuali con una corretta PREVENZIONE.

attacco alla carie in 10 mosse

L’allattamento al seno è una buona, semplice, sana abitudine

L’allattamento materno è particolarmente adatto per soddisfare i bisogni alimentari ed emotivi del bambino nonchè una abitudine salutare per la mamma!

Per il bambino

Il latte materno è nutrimento perfetto, facilmente digeribile per il suo corpo in rapida crescita, nonché l’amore e la sicurezza di cui ha bisogno per svilupparsi come persona.

L’allattamento materno è la prima immunizzazione del bambino.:Il latte materno contiene cellule vive e anticorpi che combattono i germi che minacciano la salute di vostro figlio.
L’allattamento al seno è associato ad una minore incidenza di allergie e obesità.
L’allattamento materno favorisce il legame madre-bambino, soddisfacendo
e rafforzando il loro bisogno reciproco di stare insieme
Poppare al seno favorisce nel bambino un più corretto sviluppo della struttura mandibolare e delle arcate dentarie:
Durante l’allattamento dal capezzolo materno, le labbra del piccolo si atteggiano in posizione circolare, si determina così una contrazione delle labbra e bocca, un buon sigillo intorno all’areola che impedisce la fuoriuscita del liquido. Il capezzolo viene schiacciato sul palato e permette un suo sviluppo maggiore.
Il bambino nasce con una naturale micrognazia, una mandibola piccola, che cresce se viene adeguatamente stimolata dal movimento di succhiamento dal seno, altrimenti rischia di restare indietro rispetto alla crescita, e causare una malocclusione.

Per la mamma

Allattare subito dopo il parto favorisce il ritorno dell’utero alle sue dimensioni prima della gravidanza e previene le emorragie.
Le madri che allattano al seno hanno un minor rischio di sviluppare il tumore alla mammella e all’utero prima della menopausa, nonchè di soffrire di osteoporosi in età avanzata.
Il latte materno non richiede preparazione nè sterilizzazione. Gratis e
dovunque, è sempre pronto alla giusta temperatura.
L’allattamento facilita la perdita dei chili in più presi durante la gravidanza.
Allattare al seno con successo può ridurre il rischio di depressione post-parto.
Allattamento
[tratto dall’opuscolo “Allattare al seno” realizzato dal ministero della Salute e Regione Lazio (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_31_allegato.pdf)

Alimentazione e denti, quali sono i cibi che aiutano o minacciano la salute orale?

Parlare di alimentazione è più che mai attuale. Infatti il cibo è quell’argomento che non manca quasi mai in tutte le conversazioni. Siamo nel paese dove la buona cucina è un brand, e quindi è doveroso per un Italiano avere una corretta conoscenza della giusta alimentazione per la propria salute, orale e generale, per i grandi e per i bambini.

“Noi siamo quello che mangiamo”: l’ alimentazione ci rappresenta, influenzando corpo e mente.

La cura della propria salute quindi parte da una corretta alimentazione. Squilibri nutrizionali gravi hanno un impatto importante sulla salute generale, su quella dei nostri denti, e possono causare gravi danni nello sviluppo generale e dentale dei bambini.

Senza voler andare troppo nello specifico, è utile ricordare una classificazione dei cibi in base alla loro capacità di sviluppare carie.

Alimenti cariogeni
Agrumi, sono molto acidi e possono ledere direttamente lo smalto se consumati troppo spesso senza dare l’opportunità alla saliva di tamponare.
Cereali, biscotti, dolci, bevande dolci, sono cibi ad alto contenuto di zuccheri, che sono il nutrimento primario dei batteri della placca.
Questi cibi non vanno esclusi dalla dieta ma possono essere consumati in associazione
con cibi protettivi.
Alimenti anticariogeni
Latte, verdure(fibrose e crude), formaggi stagionati, frutta secca hanno un contenuto di zuccheri basso e contengono micronutrienti come Calcio e Vitamine che proteggono i denti.
Alimenti cariostatici
Carne, pesce, uova e quasi tutte le verdure cotte e morbide sono cibi neutri, ossia non hanno nè una azione lesiva, nè una azione protettiva, e, come gli elementi anticariogeni, possono essere consumati senza problemi perchè non contengono zuccheri in quantità eccessive.
Viene quindi spontaneo inserire questi cibi in quella che viene chiamata piramide
odontoalimentare, che prevede che alla base ci siano i cibi che possono essere consumati senza problemi più volte, mentre ovviamente i cibi più cariogeni devono essere contenuti e devono essere consumati con moderazione e con l’accortezza di avere la possibilità di lavare i denti.
Buon appetito!
Piramide_v7

Gravidanza e denti: utili raccomandazioni

Si diceva: “ogni figlio, un dente (in meno)”. Detto popolare per dire che in gravidanza la salute orale era inevitabilmente compromessa. Oggi sappiamo che la gravidanza è un momento delicato per i denti, ma sappiamo anche che si possono prevenire adeguatamente i problemi ad essa correlati.

Durante il periodo della gravidanza le donne vanno incontro a cambiamenti fisiologici che possono influenzare anche la salute dei denti e delle gengive. Nelle nuove raccomandazioni del Ministero della Salute sono fornite indicazioni sul comportamento da tenere durante il periodo di gestazione.

Carie, erosione dello smalto, infiammazione delle gengive, malattia parodontale: sono tutte malattie che possono manifestarsi di frequente durante la gravidanza, queste condizioni possono avere conseguenze negative anche per la salute del feto e del bambino.
Fondamentale quindi porre molta attenzione anche alla salute di bocca e denti durante i nove mesi di gravidanza. Denti e gengive possono più facilmente ammalarsi a causa di modificazioni ormonali e della risposta immunitaria e, per esempio, può manifestarsi un’infiammazione delle gengive; problemi come l’iperemesi gravidica o la malattia da reflusso esofageo, invece, possono provocare l’erosione dello smalto e l’aumento del rischio di carie.
Teniamo presente il fatto che quanto più sono estese e numerose le carie materne, tanto più aumenta la possibilità di trasmissione di batteri responsabili di carie e malattia parodontale al bambino appena nato. Prendersi cura dei denti durante la gravidanza promuove dunque anche la salute del proprio bambino! Pregnant woman showing her belly and holding a paper heart. Isolated on white

 

E’ di buona norma, anche e soprattutto in gravidanza:

-Lavare correttamente i denti almeno due volte al giorno

-Alimentarsi preferendo cibi e bevande a basso contenuto di zuccheri

-Controllare il proprio status orale dal dentista ogni 3 mesi e verificare il bisogno di una igiene orale professionale(la cosiddetta “pulizia dei denti”).
Episodi ripetuti di vomito e nausea possono provocare la demineralizzazione dei denti, con erosione dello smalto e aumento del rischio di carie, questo perché la saliva non riesce a tamponare l’acidità.

Alcuni comportamenti virtuosi possono ridurre tale rischio:

– Alimentarsi spesso con piccole quantità di cibo nutriente, non zuccheri complessi (succhi di frutta compresi) ma frutta e verdura. Bere abbondantemente durante l’intero arco della giornata.

– Dopo il vomito, risciacquare la bocca con acqua e bicarbonato (ne basta un cuc-
chiaino): questa soluzione aiuta a neutralizzare l’acidità dell’ambiente orale.

– Dopo mangiato, masticare chewing gum senza zucchero o con xilitolo.

– Utilizzare spazzolini da denti delicati e dentifrici al fluoro non abrasivi: in
questo modo si evitano danni alle superfici dei denti rese più delicate dalla demineralizzazione.

Respirazione orale e conseguenze negative

Sono molti e in continuo aumento i bambini che respirano a bocca aperta, spesso i genitori non prestano molta attenzione alla cosa, ma le conseguenze negative di una respirazione orale sono numerose.

Il nostro corpo è stato progettato per utilizzare, in situazioni di normalità, una respirazione di tipo nasale. Il naso ha infatti la funzione di filtrare, riscaldare e umidificare l’aria, cose che non avvengono durante la respirazione orale.

Non dobbiamo pensare che respirare con la bocca sia solo una semplice cattiva abitudine, se un bambino respira in questo modo dobbiamo innanzi tutto capirne le cause; queste possono essere:

  • Ostruzione delle vie respiratorie alte (come ad esempio frequenti raffreddori, ipertrofia adenotonsillare, riniti allergiche…)
  • L’utilizzo di ciuccio o l’abitudine a succhiarsi il dito.
  • Poca attività fisica all’aria aperta.
  • Ambienti inquinati, cattiva qualità dell’aria.

Respirare attraverso la bocca espone l’apparato respiratorio ad un maggior numero di batteri e alle patologie che ne conseguono.

Respirare a bocca aperta può alterare l’intera struttura facciale e la postura del bambino.
I respiratori orali presentano solitamente faccia allungata, zigomi appiattiti, labbra voluminose e flaccide, palato ogivale e deformazioni delle arcate dentarie.

Considerato che il palato è il pavimento del naso, una respirazione prevalentemente orale porta a una diminuzione di sviluppo del palato con una diminuzione dello spazio per i denti, che sono spesso affollati e sporgono verso l’avanti.

Si può fare qualcosa per limitare o evitare le conseguenze di una respirazione orale? Si, ma:

  • E’ importante che le vie nasali siano libere, a questo proposito i lavaggi nasali si rivelano molto utili.
  • Se il bambino presenta vizi orali (ciuccio, succhiamento del dito ecc.) lavorate assiduamente per aiutarlo ad abbandonarli.
  • Prediligete una dieta di cibi freschi, con consistenze dure (che richiedano al bambino di dover masticare a lungo), limitate lo zucchero.
  • Fate fare al bambino attività fisica all’aria aperta.
  • Fate giochi che allenino la muscolatura del distretto oro facciale: bolle di sapone, pernacchie, linguacce, soffiare con le cannucce ecc.

Ripristinare una corretta respirazione nasale non è cosa veloce, bisogna prima eliminare tutti i fattori che determinano una respirazione orale e spesso può essere utile rivolgersi ad un’equipe multidisciplinare (otorino, allergologo, logopedista, dentista) tenendo presente che, comunque, gran parte del lavoro dovrà esser fatto quotidianamente a casa da voi genitori.

[tratto parzialmente dal blog della dr.ssa Eleonora Nistri]resp orale

La sequenza di eruzione dei denti decidui o”da latte”

Vediamo insieme la sequenza di eruzione dei denti decidui dei nostri piccolissimi pazienti, tenendo sempre conto che i periodi descritti sono comunque variabili!

Le femminucce(come al solito!) spesso sono più precoci. E i piccoli che iniziano a mettere tardi i dentini “da latte” saranno allo stesso modo tardivi nel mettere i permanenti.

I primissimi dentini a comparire in bocca, a circa 6 mesi di vita, sono gli incisivi centrali inferiori, seguiti subito dagli incisivi centrali superiori.

6-12-mesi

A seguire, arrivano gli incisivi laterali verso il compimento di 1 anno di età.

9-16-mesi

Il bambino, dopo i 12 mesi, inizia solitamente a muovere i primi passi. E’ importante che per sviluppare correttamente anche le funzioni orali, passi attraverso un periodo di gattonamento. Subito dopo il primo compleanno, spuntano i primi molari.

13-19-mesi

I primi molari sono fondamentali perchè permettono di passare a cibi via via più consistenti, e forniscono il primo ingranaggio tra l’arcata inferiore e superiore, mettendo le basi per il futuro sviluppo dell’occlusione. Ad aiutare i primi molari, ormai verso i 2 anni di età, spuntano anche i canini, denti fondamentali per lo sviluppo dei movimenti in lateralità nella masticazione.

17-23-mesi

Ci siamo quasi, restano solo i secondi molari, che spuntano dietro ai primi molari e completano l’occlusione posteriore.

23-33-mesi

Da questo momento in poi, fino ai 6 anni circa, non ci dovrebbe essere alcuna variazione dentale, e i dentini decidui devono essere preservati e utilizzati adeguatamente!

A 6 anni inizieranno a spuntare i primi denti permanenti, di cui parleremo più avanti.

Prima visita odontoiatrica: l’importanza dei controlli precoci

Spesso mi si chiede: qual è l’età giusta per fare la prima visita odontoiatrica?

Io rispondo: non c’è! La visita odontoiatrica si può effettuare a qualsiasi età, dai 6 mesi in poi. Ogni età deve avere le necessarie accortezze.

Diffidate da chi vi dice che i denti da latte non vanno curati “tanto si perdono”, perchè sono la base per lo sviluppo della dentizione permanente e di una corretta occlusione, e accompagnate vostro figlio dal dentista quanto prima per familiarizzare con l’ambiente, senza trasmettere alcuna paura e ansia.

La prima visita e i successivi controlli vengono svolti dall’odontoiatra pediatrico senza utilizzo di strumenti “inquietanti” ma semplicemente con una valutazione clinica al massimo con un piccolo specchietto, totalmente innoquo e indolore.

A 6 mesi spuntano solitamente i primi denti da latte, che possono essere osservati nella loro forma e colore per valutare eventuali anomalie, che comunque sono poco diffuse. I denti decidui, come descritto nel precedente post, completano il loro sviluppo intorno ai 3 anni. Quindi, ogni 6 mesi il dentista può osservare se tutto sta procedendo bene, iniziare a dare qualche istruzione di igiene orale ai genitori e osservare un eventuale sviluppo di malocclusioni.

Dai 3 anni in poi, il bambino che ha avuto l’occasione di essere monitorato costantemente dal dentista, data la familiarità con l’ambiente, sarà molto collaborante e avrà anche la capacità di iniziare a prendersi cura personalmente della propria bocca.

L’odontoiatra pediatrico potrà valutare se ci sono delle problematiche occlusali, oltre che cariose, e potrà correre ai rimedi nel modo più semplice con piccoli accorgimenti senza problemi.

Quindi, quando fare la visita dal dentista? Il prima possibile! 😀

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